Partendo dal presupposto che questo articolo per sintesi tratta solo alcuni aspetti di un tema così complesso si consiglia, in tutti quei casi di incertezza, di rivolgersi ad un professionista del settore per dissipare eventuali dubbi a riguardo.
Per quanto concerne i concetti di sviluppo della personalità e della sessualità bisogna considerare idee consolidate riguardo a diversi fattori di carattere psico-fisiologico. Sicuramente esistono complesse interazioni tra genetica, maturazione biologica, interazione con l’ambiente e come tutti questi elementi vengono vissuti e rivestiti di significato dalla persona che concorrono alla formazione della personalità e della sessualità.
Per questo motivo non possiamo ridurre lo sviluppo individuale alla mera insorgenza in successione di fasi maturative in momenti differenti dello sviluppo ma piuttosto porre attenzione a come tutti questi elementi rivestono un ruolo personale e di significato nella costruzione dell’identità.
Sessualità e masturbazione infantile
Già nel 1905 Freud riteneva che la vita sessuale di ognuno di noi iniziasse nei primissimi momenti di vita e riporta: “una delle credenze popolari sulla pulsione sessuale consiste nel ritenere che essa sia assente nell’infanzia e che si risvegli soltanto nel periodo di vita che si definisce pubertà. Questo non è soltanto un errore banale, bensì anche un errore che comporta gravi conseguenze”.
A distanza di cento anni la sessualità oggi è un argomento sdoganato anche se, quando si affronta il tema della sessualità infantile, non è del tutto vero.
Infatti l’opinione comune cambia radicalmente ed emergono paure e incertezze nel momento in cui affiorano tematiche legate alla sessualità infantile. È normale venire a conoscenza di esperienze nelle quali i genitori rimangono sconvolti nel vedere i propri figli toccarsi o giocare con le proprie parti intime. Questo comportamento è spesso un atto naturale, carico di curiosità ed innocenza perché proprio in questi anni la curiosità aumenta e vi è una vera e propria ricerca di se stessi che può avvenire anche attraverso la scoperta dei propri genitali. Un elemento sottovalutato, a volte, è che i bambini fino ai 34 anni sono privi del senso del pudore il che rende i loro comportamenti carichi di imbarazzo quando vengono letti attraverso gli occhi di un adulto. Al contrario la masturbazione rappresenta un processo fisiologico del tutto normale che permette al bambino di cominciare a sperimentare e scoprire il proprio corpo. Questo avviene anche attraverso alcune “pratiche” come l’immedesimarsi in mamma o papà e nel gioco del “dottore”. In questa fase di vita avvengono anche le prime interazioni fra coetanei, si assume un ruolo e si incominciano a percepire le caratteristiche che differenziano i maschi dalle femmine e viceversa. Queste occasioni non devono essere stigmatizzate né connotate di malizia da parte dell’adulto purché possano avvenire tra bambini di età simili. In questi casi è opportuno che gli adulti rispettino questi spazi, monitorando a distanza e senza intrusioni gratuite l’agire del proprio figlio.
Fondamentale per i figli, in questo delicato periodo di sviluppo e scoperta sessuale, il poter contare sul dialogo con i genitori. Gli adulti devono essere attenti ai bisogni dei loro figli e la loro reazione dovrebbe essere quella di offrire confronto e chiarire che i sentimenti e la sessualità non sono sbagliati o pericolosi. Questa rappresenta una “vera sfida” per gli adulti che affrontano la sessualità infantile perché non è sempre facile trovare una modalità giusta per passare dei contenuti. Proprio per l’importanza che gli atti sessuali rivestono bisogna rispettarli e comprendere come siano legati alle emozioni al fine di farli diventare una parte integrante del nostro benessere psichico, relazionale e fisico. A volte un mancato dialogo fra genitore e bambino può portare nel piccolo sensi di colpa, vergogna ed isolamento. È sovente ritrovare fantasie nocive nel genitore che non permettano di affrontare alcuni argomenti inibendo così la loro curiosità e minimizzando il loro interesse per la sessualità. Può succedere che siano gli adulti a non comprendere che l’atto del “toccarsi”, a volte in pubblico, possa essere un modo per ricercare attenzione per una carenza d’affetto. In questi casi il genitore dovrebbe poter accedere con parole di conforto e chiarezza, avvicinarsi al proprio figlio, facendogli vedere che è presente e pronto a prendersene cura con amore.
Altro aspetto nodale è che in talune circostanze il disagio affettivo, causato da una mancata gratificazione dalla realtà esterna, può portare il bambino ad utilizzare il proprio corpo come uno strumento in cui rifugiarsi. Generalmente la masturbazione non deve essere vietata altrimenti si rischia lo sviluppo di una relazione conflittuale con l’autoerotismo. Mentre si dovrebbe essere allarmati quando la masturbazione diventa compulsiva e molto frequente. Questo può avvenire quando il bambino, in seguito alla noia o ad emozioni spiacevoli, non riesce ad uscire dalla sensazione di malessere in altro modo che attraverso delle sensazioni fisiche piacevoli. In questi casi, qualora un dialogo delicato e chiaro del genitore non dovesse avere successo, si consiglia di rivolgersi ad uno specialista dell’età evolutiva che possa indicare le modalità di intervento più adeguate.
Ancora oggi si tende a considerare i bambini come esseri puri e innocenti da tenere quindi all’oscuro di certi argomenti mentre numerose ricerche hanno constatato che se la sessualità viene affrontata in maniera sana e trasparente i bambini, una volta adolescenti, sono capaci di trattare il tema in maniera più responsabile. Al contrario si è notato che rimanere indifferente e non aver mai affrontato seriamente tutto ciò che concerne questo tema può provocare nel bambino serie difficoltà nel riconoscere situazioni di pericolo.
Abuso sessuale e Neglect
Uno dei rischi maggiori, quando si affronta il tema dell’abuso, è sottovalutare la difficoltà del bambino nel riconoscere di averlo subito e di poter chiedere aiuto. Una percentuale rilevante di bambini tengono nascosto per lungo tempo un abuso generando un conflitto interiore che non riesce ad essere esplicitato per vergogna o paura di essere giudicato. La ricerca afferma che il pericolo maggiore nel quale i bambini possono incorrere è rappresentato dallo stato di Neglect inteso come trascuratezza fisica ed emotiva che li espone a rischi educativi, emotivi e medici.
Il bambino ha il diritto di ricevere un’istruzione sufficientemente adeguata rispetto ai pericoli che possono sopraggiungere ed è fondamentale renderlo consapevole di che cosa sia giusto o sbagliato. Tutto questo contribuisce allo sviluppo del senso critico e gli permette di distinguere il male dal bene. Inoltre possono minare, un adeguato sviluppo infantile, elementi come il non essere responsivi rispetto all’emotività. Ad esempio non soddisfare tutte quelle esigenze riguardanti gli stimoli, gli impulsi e il bisogno di affetto che sono fondamentali per il benessere psicofisico del bambino. In alcune famiglie possono essere presenti comportamenti intimidatori ed estremamente severi dei genitori che creano una barriera al dialogo, riducono la fiducia ed istaurano nella mente del minore un gravissimo sentimento di ambivalenza con la figura dell’adulto.
Per quanto riguarda la trascuratezza medica ci troviamo di fronte a situazioni in cui viene negata un’assistenza sanitaria adeguata, ignorando le cure e le raccomandazioni mediche. Questo aspetto può essere presente anche quando vi è un eccesso di raccomandazioni e di prevenzione. Non esiste una regola ma è certo che può diventare dannoso, per la crescita del bambino, anche il responsabilizzarlo e renderlo indipendente troppo precocemente.
Per certo non è compito facile essere genitore, controllare e soddisfare le esigenze infantili, tenendo conto che possono non esserci supporti necessari, competenze adeguate o l’aver subito Neglet a nostra volta perché veniamo da una famiglia con poche disponibilità economiche o abbiamo avuto genitori con problemi fisici, mentali o disagi di altro genere.
Fattori di rischio
Numerose ricerche hanno messo in luce alcune somiglianze fra bambini che sono stati abusati o trascurati nell’infanzia. Non è detto che la presenza di uno o più di questi fattori renda questi bambini vittime di abuso tuttavia è scientificamente provato che vivere a stretto contatto con uno o più di questi fattori espone maggiormente alla possibilità di subire un abuso e di sviluppare delle difficoltà nella vita adulta. Alcuni di questi fattori possono essere ad esempio aver già sperimentato esperienze di abuso, provenire da minoranze etniche non integrate o vivere situazioni familiari problematiche. Esistono anche degli indicatori comportamentali di abuso come avere comportamenti inadeguati per l’età, avere atteggiamenti di seduttivitá verso gli adulti, isolamento o calo del rendimento scolastico. Possono essere presenti anche sintomi aspecifici come ansia, depressione, disturbi del sonno o rituali ossessivi.
Spesso in età adulta si riscontrano, a seguito di tale eventi traumatici, la presenza di disfunzioni e problemi sessuali che potrebbero indicare uno degli effetti a lungo termine dell’abuso sessuale infantile rimasto irrisolto. Proprio per questo motivo è fondamentale che situazioni traumatiche nell’infanzia vengano curate e portate alla luce, perché con l’avanzare dello sviluppo e dell’età si possono riscontrare alcuni sintomi come ridotto interesse sessuale, dolore genitale o la sensazione di non essere presente durante il rapporto sessuale.
Conclusione
La sessualità è un aspetto che segue l’intero ciclo di vita che ci accompagna quindi dalla nascita fino alla morte ed è essenziale per ogni essere umano che voglia vivere una vita sana ed equilibrata. Sin da bambini bisognerebbe sviluppare maggiormente la sfera emotiva per riuscire ad avere una sincera connessione con le proprie emozioni e pulsioni sessuali. Non vi è ragione di vergognarsi per certe situazioni perché fanno parte del nostro sviluppo psicofisico e sessuale e sono del tutto naturali. Questa sicurezza viene conferita soprattutto dalle interazioni con le figure genitoriali e dagli adulti che sono presenti nelle nostre vite sin da piccoli. I confini tra bambino e sessualità devono rimanere flessibili, un tutt’uno in equilibrio, in modo tale che una volta diventati adolescenti e poi adulti ci si assuma consciamente le proprie responsabilità e si sia in grado di affrontare i problemi che possono presentarsi. Parlare dei rischi è fondamentale per creare un contatto tra il bambino e la realtà, è sbagliato che rimanga isolato solo per paura della sua fragilità.
Il bambino è fragile ma è anche aperto ad ogni possibile conoscenza che lo aiuti a sostituire la propria debolezza con un carattere forte e strutturato per fronteggiare tutti i pericoli della vita, ma anche per essere capace di apprezzare ciò che di bello e gratificante gli possa accedere.
Dott. Lorenzo Flori – Maria Giovanna Gentili
Bibliografia:
- Belacchi, C. (2018) Lo sviluppo psicologico, teorie e interpretazioni. Roma: Carocci.
- Freud, S. (1905) Tre saggi sulla teoria sessuale. Al di là del principio di piacere. Torino: Bollati, Boringhieri.
- Monteleone, J. (1999) Gli indicatori dell’abuso infantile. Gli effetti devastanti della violenza fisica e psicologica. Torino:Centro scientifico editore.
- Bonomi. C. (2007) Sulla soglia della psicoanalisi. Freud e la follia infantile. Torino: Bollati Boringhieri.
- https://www.ilvasodipandora.org/
- https://www.torinobimbi.it/articoli/la-masturbazione-infantile.html