Per sempre felici e contenti? Forse si, ma non insieme. Capita a tutti all’inizio di una relazione di pensare che sia per sempre o quasi, tuttavia è molto comune ad un certo punto voler cambiare partner. Indipendentemente da problemi o litigi, questo ha a che fare con l’evoluzione del rapporto che ad un certo punto sembra naturalmente esaurirsi a favore della formazione di una nuova coppia.
Dal mito della monogamia ai mutamenti della società.
In pratica sembra che la nostra storia biologica ci condizioni, in barba a promesse di eterna fedeltà. Infatti molti antropologi sostengono che nel genere umano la monogamia è in realtà seriale cioè si tende ad avere una relazione per volta ma nel corso della vita con compagni diversi.
La coppia quindi sarebbe “a tempo”, quello necessario per crescere la prole (circa quattro anni) dopodiché si può cambiare partner.
L’antropologo Augustin Fuentes sostiene che la monogamia è un mito, una condizione imposta dalla cultura. E sempre dai cambiamenti nell’odierna società dei valori, dei modelli educativi e culturali della famiglia, della scuola, della chiesa, dei partiti dipendono l’aumento delle separazioni.
I giovani ad esempio tendono a cambiare per un senso di libertà mai sperimentato prima e di fronte al disgregarsi delle rigide norme della società si torna un po’ primitivi, si cerca di soddisfare i propri desideri e si scappa dalla noia di rapporti longevi.
Le relazioni sono più libere, si assecondano i propri bisogni individuali, si diventa insofferenti verso rapporti usuali così riemerge la monogamia seriale che ci porta alla ricerca di un altro partner.
Dai dati di una ricerca condotta dall’antropologo Helen Fischer è emerso che in noi è presente una sorta di orologio biologico che ci fa innamorare, desiderare e “sopportare” il partner come in un contratto a termine.
La fedeltà per la vita non è, quindi, una condizione naturale ma un retaggio economico culturale che si è affermato circa diecimila anni fa quando l’uomo da raccoglitore diventò agricoltore. Nelle prime civiltà agricole era indispensabile avere la certezza della paternità per consentire il passaggio ereditario delle terre.
Così la monogamia prolungata era una garanzia di stabilità economica e la fedeltà, soprattutto per la donna, diventò un obbligo.
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Cambiare partner: verso nuove famiglie allargate.
Oggi invece l’urbanizzazione, la possibilità della donna di avere un reddito, la parità tra uomo e donna, la presa di coscienza dei limiti dell’altro portano la coppia a non stare più insieme perché “si deve” ma a cercare un nuovo partner per avere la possibilità di creare nuove famiglie allargate come reti sociali di solidarietà.