Come per gli adulti, può arrivare un momento nella vita di un bambino in cui il concetto di morte emerge ed entra a far parte del suo presente, in occasione del lutto di un caro in famiglia oppure semplicemente per curiosità. In questo caso il bambino spesso pone degli interrogativi a cui un genitore o un adulto fatica a rispondere: “Mamma, dov’è il nonno? Non torna più?”, “Dove vanno le persone che muoiono?”, “Quando torna lo zio?”
Vediamo come rispondere in modo appropriato e sincero, ma senza essere bruschi e fornendo ai più piccoli gli strumenti necessari a metabolizzare la notizia.
Prima di tutto: meglio evitare l’argomento o affrontarlo?
Nella cultura italiana, probabilmente figlia di antiche tradizioni, la morte è esorcizzata, si tende a nasconderla quasi come se fosse un argomento tabù. Gli stessi adulti tendono a non parlarne liberamente, nel timore superstizioso di evocarla tra uno scongiuro e l’altro. Di fronte ai minori si cerca di evitare di farne parole per non rovinare la spensieratezza propria dell’infanzia.
Tuttavia in questo modo evitante non si prepara un bambino alla morte come ad un evento di passaggio inevitabile. Viviamo il lutto e il funerale come un’occasione esclusivamente cupa, teatrale, drammatica. Questo però non aiuta i più piccoli che avrebbero bisogno di comprendere che la vita nonostante tutto continua (i funeral party nella cultura statunitense hanno proprio questa funzione).
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Se viene a mancare una persona cara, come spiegarlo ai bambini?
Fino ai 3 anni i bambini non concepiscono l’idea della morte come mancanza e interruzione. Solo dopo sorgono questi inevitabili interrogativi, a cui consiglio di fornire risposte concrete, reali e confortanti. Di fronte a domande secche e dirette come solo quelle dei bambini sanno essere, è meglio non rispondere con frasi del tipo: “Lo capirai quando sarai grande”, o “Questa è una domanda difficile, in futuro ne parleremo”. È meglio piuttosto adoperarsi con delicatezza e dare risposte esaurienti ai propri figli.
Di fronte all’incognita della morte, i genitori aderenti ad un determinato culto religioso attingono più facilmente alle risposte che la fede gli fornisce.
Chi invece non vuole ricorrere ad una spiegazione di tipo religioso, è bene che si basi su elementi credibili per rispondere in modo rispettoso al bambino, che nel tempo riuscirà a metabolizzare, comprendere i propri sentimenti e formarsi in seguito un pensiero proprio sull’argomento.
Per spiegare la morte ai bambini si possono quindi usare parole semplici, dicendo che la morte avviene quando il corpo di una persona smette di funzionare e non è più possibile respirare o sentire dolore.
Si può anche spiegare che la morte fa parte della vita e che le persone che amiamo possono morire, ma che i loro ricordi, gli insegnamenti e l’amore che ci hanno dato rimarranno con noi per sempre.
Temporaneamente si può anche ricorrere all’utilizzo di storie consolatorie, un po’ come la storiella di Babbo Natale. In fondo, per i più piccini può essere un modo rassicurante per digerire più facilmente l’evento. Ovviamente a patto che con il tempo nostro figlio sia riuscito a comprendere con serenità e ad accettare la mancanza del caro scomparso.
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Di fronte alla partecipazione ai funerali, in genere sono i genitori a decidere di non portare i bambini, tuttavia consiglio di chiedere ai bambini stessi se desiderano partecipare per sentirsi parte della famiglia, di un rito collettivo e avere la possibilità di salutare infine la persona che hanno amato.
Come gestire il proprio dolore per il lutto di fronte ai bambini?
Un lutto in famiglia genera necessariamente dolore e sofferenza a tutti. In questo caso bisogna capire come gestire questi sentimenti di fronte ai bambini. Quando i bambini sono piccoli le nostre emozioni li condizionano molto di più e molto più direttamente delle parole che possiamo dire. Il nostro modo di reagire e comportarci può segnare molto profondamente l’equilibrio di un bambino.
Quindi da un lato consiglio di esternalizzare il proprio dolore, insegnando ai figli che piangere ed essere tristi è perfettamente normale e anche loro possono farlo. Dall’altra parte sarebbe bene cercare di contenere le manifestazioni troppo estreme di sofferenza di fronte ai figli, per aiutare i più piccoli a superare l’evento nel modo migliore possibile.
Se respireranno esclusivamente un’aria disperata e tragica, senza confrontarsi con l’idea di continuità della vita, non c’è spiegazione razionale che tenga: il lutto sarà molto probabilmente vissuto in modo traumatico.
Insomma, spiegare ai bambini cos’è la morte e come viverla è possibile. Se vuoi saperne di più o desideri sostegno psicologico in un momento difficile della tua vita, contattami e parliamone insieme.